Il bidet è francese: vero o falso?
Siamo italiani e come tali abbiamo molte fissazioni nella nostra vita quotidiana: calcio, cibo, vino, auto, moto e bidet. Scherzi a parte sappiamo tutti come nei bagni italiani il bidet sia un elemento essenziale ed indispensabile. Tale è la sua centralità nel nostro bagno, che anche nuovi metodi forse anche più pratici per curare la nostra igiene intima, vengono scartati a priori.
A consolidare questo amore tra uomo e ceramica, c’è anche il dato che vede il bidet utilizzato praticamente solo in Italia, con sporadiche apparizioni qui e là in europa, ma niente che faccia davvero numero.
Tuttavia, nonostante questo rapporto così stretto tra Italia e bidet, ebbene questo sembrerebbe non essere nato qui.
Dov’è nato il bidet?
Ebbene no, il bidet non è nato in Italia. Stando alle cronache, le prime tracce del bidet si ritroverebbero in Francia nei primi del ‘700, dove fece la sua prima apparizione “ufficiale” nella case di una delle più note concubine del primo ministro del Re Luigi XV.
Dunque vi era un utilizzo in Francia già nel settecento, ma sembra non si diffuse a causa della scarsa igiene del tempo, finendo presto nel dimenticatoio o utilizzato dalle prostitute.
Come è arrivato in Italia il bidet?
Il bidet giunse in Italia grazie a Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, che nel ‘700 era regina di Napoli. Nella sua Reggia di Caserta chiese che venisse installato un bidet, apprezzandone i vantaggi pratici.
Bisogna però attendere il ventesimo secolo per vedere una lenta ed inesorabile diffusione del bidet lungo tutta la penisola italiana. Ci volle in realtà molto tempo prima di diffonderne l’utilizzo, ancora negli anni sessanta-settanta non era raro vedere il bidet utilizzato come semplice lava piedi o lavatoio.
In conclusione, il bidet forse non ha nel suo cuore un tricolore, ma con il tempo è diventato il nostro migliore figlio adottivo tanto da essere sventolato con orgoglio e vanto.