Ceramica Flaminia: un successo operaio
È l’audacia di 23 giovani operai che, nell’ormai lontano 1954, durante gli scioperi del comparto della ceramica di Civica Castellana, vede nascere e fondare la Ceramica Flaminia.
Sembra quasi una storia da fiaba, ma gli inizi di Ceramica Flaminia non furono semplici. Nata da uno sciopero, nata dal volere di pochi giovani, trovare i fondi non era facile. Così diversi tra di loro si indebitarono, altri rimandarono addirittura i propri matrimoni, pur di mettere in piedi una delle realtà italiane più importanti dell’arredo bagno.
Ceramica Flaminia e il boom economico
Chiaramente prima di arrivare dove è ora, Ceramica Flaminia ha saputo cambiarsi e rinnovarsi nel tempo. Il segreto di ogni azienda di successo.
Ha saputo cogliere con slancio le necessità dell’Italia del dopoguerra, l’Italia del boom economico. Un paese dove un diffuso senso di benessere e agiatezza richiedeva prodotti sempre più ricercati e soprattutto in gran numero.
Per questo Ceramica Flaminia rinnova i suoi processi di produzione e, da un lavoro esclusivamente artigianale, si passa ad un linea produttiva industriale.
In quegli anni l’arredo bagno cambia, non più il bianco, il candido simbolo di pulizia, ma un’esplosione di colori. Gli italiani anche in bagno voglio rappresentare la propria felicità e Flaminia ne coglie perfettamente questo desiderio.
Cambio di rotta
Passato il periodo di esplosione e forte crescita, Ceramica Flaminia negli anni ’80 si è impegnata per continuare su questa rotta, ma alcune scelte di design non sembrano entusiasmare il pubblico.
Allora negli anni ’90 si decide che è ora di cambiarsi, ancora una volta, per sopravvivere. In campo, in questa guerra al declino, scendono le matite dei designer e dei creativi. Una fra tutte è quella di Giulio Cappellini che all’alba del nuovo millennio lancia sul mercato il lavabo Acquagrande, più di un semplice prodotto un vero è proprio simbolo.
Da quel momento Ceramica Flaminia capisce che è tornata in pista e che il design è la sua macchina da corsa. Giulio Cappellini assumerà il ruolo di art director, dirigendo tutto il processo creativo dietro il disegno di una nuova collezione.
Nuove collezioni per nuovi impianti produttivi. Oggi Ceramica Flaminia si impegna quotidianamente per fornire prodotti frutto della più elevata tecnologia, a prezzi competitivi.
I prodotti di successo
In questa storia travagliata e fonte d’ispirazione, Ceramica Flaminia produce linee che finiranno per definire lo standard di qualità nell’ambito italiano e non.
Come menzionavamo in precedenza, la svolta stilistica è arrivata con la linea di lavabi Acquagrande. Un lavabo caratterizzato da forme nette e decise, quasi imponenti. Un’ottima colonna su cui fondare il proprio futuro.
Passando invece ai sanitari, Ceramica Flaminia ha lanciato tantissime serie, una tra tutte è la linea App. Nata nel 2014, è subito un successo. Oggi rappresenta, con le sue linee pulite e morbide, uno dei prodotti di punta della casa di produzione.
Se invece le linee morbide non facessero al caso vostro e foste più affezionati a un disegno classico, Ceramica Flaminia vi aiuta con la collezione Efi. Questa è sicuramente la collezione dal gusto più tradizionale del catalogo, con forme che richiamano vecchie tipologie di vasi e bidet. Linee però che sanno affascinare anche i più contemporanei tra di noi.
A rendere speciale i vasi delle nuove collezioni di Ceramica Flaminia è l’innovativa tecnologia GoClean. Questa innovazione consente ai designer di rimuovere uno degli elementi più antiestetici e anche poco funzionali: la brida. La brida, detto in parole semplici, non è altro che quel risvolto di ceramica, presente nei wc, che aiuta a trattenere l’acqua dello sciacquone.
Grazie alla tecnologia GoClean, questo risvolto viene eliminato dai vasi Ceramica Flaminia, favorendo così una più facile pulizia di ogni spazio del vostro vaso.
Questa tecnologia ha avuto tanto successo che ormai è quasi impossibile trovare un vaso che presenti ancora la brida.